Tutte le religioni sono buone! Davvero?

Tutte le religioni sono buone! Davvero?

Un miscuglio di filosofie, ideologie politiche o “scientifiche» e religiosità puramente umana: questa è la via che dal basso conduce verso l’alto. Autoredenzione: per mezzo di esercizi della respirazione, distorsioni del corpo e ripetizioni di un mantra, si pensa di poter liberare il dio che c’è dentro di noi. “II paradiso in terra» è lo slogan dell’orda primitiva dei verdi, dei comunisti e dei capitalisti. L’uomo è nobile e buono: questa è la motivazione dei franco massoni, degli umanisti e dei liberi pensatori. “Tutto il mondo diventa cristiano», esultano vari rappresentanti degli ambienti religiosi. Da un altro angolo si sente il gorgoglio della “New Age», una nuova era meravigliosa, mentre in cortei vistosi e variopinti si propaga la tolleranza assoluta. Energia cosmica e reincarnazione? No, tutto è privo di uno scopo, di un progetto, e si è sviluppato in modo insensato per effetto di forze impersonali. Dare o cercare un senso nell’insensatezza in fondo è un suicidio intellettuale. Oltre a tutto ciò, l’isterismo climatico vuole ora riunire sotto un unico stendardo la comunità mondiale globale: “Dobbiamo salvare il nostro pianeta Terra!»

Qualcuno ha detto una volta che se la sete è la dimostrazione che esiste qualcosa da bere e la fame è la prova che c’è del cibo, allora anche il desiderio dell’uomo di conoscere Dio e di trovare un senso per la propria esistenza, o l’interrogativo che si pone sulla vita dopo la morte, è la prova che deve esserci un Dio. Non è tragico, però, che molti evitino e rinviino questa domanda importantissima fino a che è troppo tardi? Si giustificano dicendo: sono troppo giovane, troppo innamorato, troppo impegnato, troppo preoccupato, troppo vecchio e, in conclusione, è troppo tardi per chiedersi seriamente chi è Dio!

Dopo i tre anni trascorsi con Gesù, Pietro ci ha lasciato il seguente testamento: «Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate (miti, finzioni, invenzioni, storie nebulose) ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà» (2 Pt 1:16). Giovanni, che aveva sempre assistito agli episodi della vita pubblica di Gesù, lo esprime con queste parole: «Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita» (1 Gv 1:1).

Nel Nuovo Testamento leggiamo spesso che i nemici religiosi del Messia Gesù credevano che i pensieri nei loro cuori corrispondessero alla verità, mentre agli occhi di Dio erano malvagi (p.e. Mt 9:4; Lc 5:21-22; cfr. anche cap. 18:11-14). La religione può produrre soltanto lupi in veste di pecore e l’intelletto ottenebrato dal peccato crea soltanto ostacoli sulla via verso Dio. A cambiare questo non basta avere un camice bianco e tanto meno essere in preda a emozioni religiose o automortificarsi.

Riguardo a tutte le religioni del mondo e alle correnti a cui abbiamo accennato sopra, Gesù avverte chiaramente: «Perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni (il cosiddetto amore libero), furti, omicidi, adulteri (con l’eufemismo moderno: cambio di partner, scappatella), cupidigie (materialismo sfrenato, società dei consumi), malvagità, frode, lascivia (dipendenza e fuga nello svago, droga, orge, gran mangiate e bevute), sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro…. » (Mc 7:21-23). Gesù fece inoltre un’affermazione che costò la vita a molti cristiani dei primi tempi – ma anche a molti che vivono oggi in paesi prevalentemente comunisti o islamici: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14:6). Gesù non è una via fra tante, una parte della verità o soltanto una vita passeggera. No, in Gesù Dio ci dà la vita eterna, «e questa vita è nel Figlio suo» (1 Gv 5:11). Gesù Cristo è l’espressione dell’amore di Dio nei confronti dell’uomo, ossia nella direzione dall’alto verso il basso: «Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unico figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna» (Gv 3:16). R.F.

(da Chiamata di Mezzanotte)
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