Come si può sapere se la Bibbia è veramente la parola di Dio?

Come si può sapere se la Bibbia è veramente la parola di Dio?

Purtroppo devo confessarvi che, nonostante le argomentazioni che scriverò di seguito, non ci sono teoremi umani che permettano di dimostrare che la Bibbia è la parola di Dio. Tuttavia questo è anche normale, perché se così non fosse sarebbe inconcepibile parlare di fede. Ciò nonostante ci sono moltissime evidenze oggettive che permettono di comprendere (a livello razionale, emotivo, spirituale) che la Bibbia è veramente la parola di Dio.
    Fino ad oggi sono stati scritti tantissimi libri sul tema dell’ispirazione divina della Bibbia, il mio intento non è quello di scrivere un nuovo trattato sul tema. Desidero semplicemente elencare alcuni punti che mi sembrano significativi per comprendere, anche razionalmente, come le Sacre Scritture siano veramente la parola di Dio. Se sei interessato ad approfondire le questioni riguardanti l’ispirazione divina della Bibbia le riflessioni che troverai di seguito potranno servirti come punto di partenza.

La testimonianza interna della Bibbia

      Ci sono vari passi della Bibbia che affermano in maniera più o meno diretta che essa è la parola di Dio, alcuni dei versetti più chiari ed espliciti li troviamo nel Nuovo Testamento. In una delle lettere dell’apostolo Paolo sta scritto: “Ogni scrittura è ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona” (II Timoteo 3:16). Riguardo all’ispirazione delle scritture anche l’apostolo Pietro scrisse qualcosa: “Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” (II Pietro 1:20-21). Nell’Antico Testamento il re Davide, grande uomo di Dio e autore della maggior parte del libro dei Salmi, alla fine dei suoi giorni testimoniò: “…lo Spirito del Signore ha parlato per mio mezzo e la sua parola è stata sulle mie labbra” (II Samuele 23:2). Questi ed altri versetti testimoniano in maniera inequivocabile che il contenuto delle Sacre Scritture non proviene da visoni particolari o personali, ma è frutto del progetto di Dio compiuto dallo Spirito Santo mediante alcuni uomini.
    In conclusione possiamo dire che la Bibbia afferma grandi cose di sé, dichiarando di essere la parola di Dio ispirata e vivente ancora oggi. Forse questa “autocertificazione” può sembrare insufficiente a molti, ma è ciò che basta all’uomo di fede per essere tranquillo sulla paternità divina delle scritture.
   

L’armonia biblica

    Oltre alle evidenze intrinseche ne esistono anche altre più razionali e logiche. Per esempio possiamo considerare l’omogeneità e l’armonia delle scritture. La Bibbia è composta da 66 libri redatti da 40 scrittori nell’arco di circa 1600 – 2000 anni ed è abbastanza irrazionale pensare che tutte queste persone si siano potute accordare nell’arco di così tanto tempo sui contenuti di ciò che scrivevano riuscendo a non cadere mai in contraddizione reale. Risulta, quindi, molto più logico pensare che Dio abbia guidato queste persone ispirandole a scrivere quello che ancora oggi edifica, parla, convince di peccato e annuncia la salvezza a milioni di persone.
    Un’altra cosa importante è che non ci furono mai dei decreti ufficiali per stabilire se un libro era ispirato da Dio. La loro origine divina era subito riconosciuta a larga maggioranza. Gli storici giudei, compreso il famoso Giuseppe Flavio, furono concordi nell’affermare che le Scritture furono immediatamente e unanimemente accettate come divine non appena rese note.
    Anche i libri del Nuovo Testamento furono accettati fin dall’inizio, perché accreditati di una speciale autorità. Consideriamo quanto scrive l’apostolo Pietro: “…come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture” (II Pietro 3:15,16). In questi versetti vediamo che l’apostolo Pietro considera gli scritti di Paolo (suo contemporaneo) ispirati da Dio e in particolare, nell’ultima parte della citazione, li mette sullo stesso piano di tutte le altre scritture fino a quel momento considerate parola di Dio.

 

L’esattezza profetica della Bibbia

    La Bibbia è colma di profezie. Per profezia si intende un avvenimento che viene annunciato e descritto prima che accada. Non esiste nessun altro libro, religioso o meno, che contenga così tante profezie avveratesi con tanta precisione anche molti anni dopo la loro scrittura.
    Le profezie contenute nella Bibbia sono di vario tipo: ci sono profezie riguardanti luoghi, persone, città, nazioni, altre più generali sul corso della la storia o su come finirà il mondo. Una consistente parte delle profezie è stata fatta riguardo alla persona e all’opera di Gesù Cristo. Si stima che ci siano circa 300 profezie riguardo alla venuta e all’opera di Gesù. Per esempio viene annunciato che il Messia sarebbe nato a Betlemme (Michea 5:1). Viene predetto il massacro degli innocenti ordinato dal re Erode poco dopo la nascita di Gesù (Geremia 31:15). L’ingresso di Gesù a Gerusalemme in groppa a un asino viene descritto 500 anni prima che si realizzi (Zaccaria 9:9). Nel libro dei salmi si parla del tradimento di Giuda Iscariota (Salmo 41:9) e un altro profeta, diverso dall’autore dei salmi, predisse il salario che sarebbe stato pagato per questo tradimento e cosa ne sarebbe stato di quei soldi dopo la morte di Giuda (Zaccaria 11:12-13). Questi sono solo alcuni esempi delle tante profezie che si trovano nella Bibbia e che si sono avverate in modo preciso e inequivocabile.

L’esattezza storica della Bibbia

    L’esattezza storica dei racconti biblici è sempre stato un tema di grande discussione tra coloro che si occupano di archeologia e di scienza. Nonostante le numerose critiche e lo scetticismo, le scoperte dell’archeologia moderna hanno ripetutamente confermato che i racconti biblici sono attendibili con un’esattezza impressionante.
    Un esempio lo abbiamo col popolo degli Ittiti, citato nell’Antico Testamento più di cinquanta volte. Questa popolazione viene descritta nella Bibbia come ricca, potente, industriosa e amante della guerra, ma alcuni storici hanno ridicolizzato questi racconti in quanto non si trovava alcuna prova della loro esistenza. Successivamente furono trovate iscrizioni ittite, e ora la storia di questo popolo sta venendo finalmente alla luce. Dalle ultime scoperte archeologiche si è riscontrato che l’impero ittita fu un altrettanto importate di quello dell’Egitto e dell’Assiria.
    Un altro esempio dell’esattezza storica della Bibbia l’abbiamo nel Nuovo Testamento riguardo al libro degli Atti degli apostoli. Sir William Ramsey, un’autorità nel campo della geografia e della storia dell’Asia Minore, disse che gli Atti degli apostoli erano “una descrizione piena d’immaginazione e accuratamente colorita del cristianesimo primitivo”. Cambiò idea quando scoprì che alcune fonti esterne alle Scritture provavano la precisione dei racconti di Luca (l’autore del libro degli Atti) fin nei minimi dettagli. Dopo le ultime recenti scoperte il grande studioso ha modificato il suo pensiero asserendo che Luca  deve essere considerato uno dei maggiori storici greci.

L’esattezza scientifica della Bibbia

    Le così dette discrepanze tra fra la Bibbia e la scienza sono il risultato o di un’errata interpretazione delle Scritture, o di un concetto sbagliato di ciò che veramente è la scienza. E’ impressionante vedere come alcuni racconti biblici, benché parlino di realtà spirituali, spesso facciano dichiarazioni scientificamente precise. Un esempio di questa precisione lo troviamo nel libro di Giobbe dove viene detto: “Egli distende il settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla” (Giobbe 26:7). Giobbe visse circa duemila anni prima di Cristo e l’affermazione che la terra fosse sospesa sul nulla era ben avanti rispetto alla sua epoca. Infatti gli Egizi pensavano che la terra fosse appoggiata su dei pilastri e i greci dicevano che veniva trasportata sulla schiena di Atlante.
    Come mai Giobbe intuì una cosa come questa? Perché lo Spirito di Dio gli parlò.
    Nonostante molte persone affermino il contrario, la Bibbia non diventa sorpassata col tempo perché espone verità spirituali che non cambiano. Ogni volta che le Scritture fanno riferimento all’universo fisico, lo fanno con dichiarazioni esatte. Certo quasi mai lo fanno con un linguaggio scientifico, ma utilizzano il linguaggio delle immagini, come facciamo noi quando diciamo che “il sole sorge e tramonta”. In realtà sappiamo che il sole non si muove, ma ci esprimiamo lo stesso in questo modo.

Conclusione

    Voglio riassumere questa lunga risposta in un’unica frase: la Bibbia merita la tua fiducia. Essa raccoglie la testimonianza di uomini che videro i miracoli del Signore, udirono le sue meravigliose parole e osservarono direttamente la gloria della sua persona. Questa testimonianza è arrivata oggi fino a te, il messaggio che senti tramite le Sacre Scritture è autentico, proprio come se l’Onnipotente ti parlasse con voce udibile. Ora è tua responsabilità accettare la salvezza offerta da Dio tramite la Bibbia, confessa i tuoi peccati e credi che Gesù è il Salvatore e Signore della tua vita.

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