Esiste una giustizia che dà vita?
by Maurizio
«Non vogliamo vendetta, chiediamo solo giustizia!»
Sono parole che ogni tanto si sentono dire dai familiari di una persona che è stata uccisa. Il sentimento da cui nascono è legittimo, perché ogni persona moralmente sana avverte che è giusto che chi ha fatto male al prossimo debba a sua volta essere colpito dal male. Dovunque si parli di giustizia, si deve anche parlare di punizione. Nella Bibbia, che è Parola di Dio, sta scritto che il magistrato “è un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione a chi fa il male” (Romani 13.4). Dio stesso viene presentato come il “giusto giudice” (2 Timoteo 4.8) che alla fine dei tempi eserciterà il suo “giusto giudizio” (Romani 2.5) su ogni persona. Ma la punizione del colpevole esprime soltanto quel particolare tipo di giustizia che si chiama “giustizia retributiva”. Il male non viene tolto, ma soltanto ridistribuito in modo che non ci sia troppa differenza tra chi ha subito il male e chi lo ha provocato. In un certo senso, la punizione non fa che estendere la morte e la sofferenza: chi ha ucciso può essere condannato a morte o perdere per sempre a sua libertà.
E’ allora sbagliato punire? Non si dovrebbe forse evitare ogni punizione e cercare soltanto di rieducare chi ha commesso un crimine? La Bibbia esclude questa possibilità, perché dice chiaramente che “se si fa grazia all’empio, egli non impara la giustizia” (Isaia 26:10). Affinché impari la giustizia, il colpevole deve essere punito. Bisogna dire però che l’ingiustizia sembra avere qualche carta in più rispetto alla giustizia, perché con l’ingiustizia si può dare la morte, mentre con la giustizia non si può ridare la vita. Si può, al massimo, estendere la morte anche al colpevole. Ecco allora la domanda: esiste una giustizia che dà vita? Sì, esiste, ma non è la giustizia retributiva esercitata dagli uomini. La giustizia che dà vita è soltanto quella che Dio ha rivelato agli uomini nella persona e nell’opera del Signore Gesù Cristo. Qualcuno sarà sorpreso di sapere che nel Nuovo Testamento si parla molto più di giustizia che di perdono, ma soltanto perché il perdono che Dio vuole dare agli uomini non è che il compimento della Sua superiore giustizia d’amore. L’apostolo Paolo può dire: “Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: «Il giusto per fede vivrà»” (Romani 1.16-17)
Il giusto per fede vivrà!
Ecco la giustizia che dà vita. E non una vita temporanea, soggetta all’invecchiamento e alla morte, ma una vita eterna. Nella morte in croce di Gesù, Dio ha giustamente punito gli uomini peccatori, con i quali il Suo Figlio Unigenito si era identificato. E nella risurrezione di Gesù, Dio ha giustificato, cioè reso partecipi della giustizia di Cristo, tutti coloro che credono in Lui. Per appropriarsi di questa giustizia offerta in dono dallo stesso Giusto Giudice di tutti gli uomini occorrono soltanto due cose: il ravvedimento e la fede. “Se confessiamo i nostri peccati, egli (Gesù) è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1 Giovanni 1.9). “Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato” (Atti 16.31).
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